Detrazioni decisive ma oggi anche clienti più consapevoli
Le riqualificazioni, una via per migliorare la vita e l’ambiente. E anche per crescere professionalmente. Una strada tracciata dalle detrazioni, certo, e che ha permesso alle aziende edili di far fronte a un periodo delicato. Ma non solo. Lo racconta Simona Frigerio e porta l’esperienza della sua azienda di costruzioni, oltre a una sensibilità sul tema che ha condiviso nell’impegno in Camera di commercio.
«Noi lavoriamo per la maggior parte nelle riqualificazioni attualmente - spiega l’imprenditrice – Le detrazioni fiscali certo sono interessanti, permettono praticamente il risparmio del 65%, una grossa parte nell’intervento. E d’altra parte l’utente privato ha un risparmio nei consumi, come maggior valore del proprio immobile». Economico, e non solo, perché si parla di vivibilità e comfort per la famiglia. Anche l’inserimento degli specifici attestati hanno standardizzato e indicato strade precise.
«Avviene come per l’auto – osserva ancora Simona Frigerio – che cosa si guarda? Oltre all’estetica, la prima domanda è quanto consuma perché incide nelle spese della famiglia. Analogamente le classi energetiche indicano in modo univoco come si colloca un immobile».
Dal pubblico al privato, siamo solo all’inizio? «Non solo – risponde – Anche se molte volte lo si considera poco, c’è anche il comparto industriale. Un grandissimo patrimonio, anche molto vetusto». Le aziende però sono sensibili e le detrazioni hanno influito «Oggi poi sono molto interessanti gli interventi in tema di riqualificazione ambientale, che riguardano le coperture di amianto».
La sensibilità aumentata è dimostrata anche dall’atteggiamento del cliente, con la mente già orientata al ciclo di vita del prodotto: vuole sapere da dove viene, come verrà rimesso nell’economia circolare. «L’utente è sicuramente cresciuto – sostiene – e ha un’attenzione che prima per svariati motivi forse non aveva».
Frigerio durante un incontro in Camera di commercio ha portato un caso concreto: una villa singola a Erba degli anni Settanta, 294 metri quadrati, riqualificata. La bolletta allora era di 3.500 euro. Lo studio ha determinato come intervenire, con un ritorno medio dell’investimento calcolato in 12 anni e risparmio per quel periodo sulle bollette di oltre 32mila euro.